Vangelo domenicale

La morte, il grande tabù di oggi, non ha l'ultima parola secondo il vangelo. La ricorrenza dei defunti (che quest'anno coincide con la domenica) ci aiuta ad entrare senza paura dentro il grande mistero della vita, di cui fanno parte il nascere e il morire. Il vangelo di Giovanni afferma che siamo fatti per la Vita, non per la morte, e che quest'ultima è solo un passaggio di trasformazione per giungere al compimento di noi stessi.

"Ama il prossimo tuo come te stesso" afferma Gesù nel Vangelo. Ma amare se stessi non è sinonimo di egoismo? Diceva Erich Fromm: Se un individuo è capace di amare positivamente, ama anche se stesso; se può amare solo gli altri, non può amare affatto. L'amore immaturo dice: "Ti amo perché ho bisogno di te". Il vero amore dice: "Ho bisogno di te perché ti amo".

"Dare a Cesare quel che è di Cesare" significa che ogni cosa ha un suo valore, una sua dignità e merita rispetto e autonomia; "dare a Dio quel che è di Dio" significa dare valore assoluto solo all'amore, alla vita, a Dio, di cui siamo immagine e somiglianza.

Presentazione del nuovo ciclo di videoconferenze 2014-15 che inizieranno martedì 14 Ottobre 2014 alle ore 21 in diretta streaming.

Gesù non abbandona i suoi, ma va a preparare loro un posto e li spinge alla fiducia nel cammino verso il Padre della Vita, nella cui casa ognuno trova la sua verità e unicità nella relazione con l'altro. 

Gesù è il pastore che "butta fuori" dai recinti chiusi del legalismo e della schiavitù e ci apre ad una nuova vita, è la porta attraverso cui si compiono tutti i passaggi dell'esistenza che ci fanno crescere e maturare in libertà e verità.

Le certezze che hanno finora sostenuto il nostro percorso di vita fanno da filtro alla conoscenza di Gesù. La resurrezione è il momento opportuno per "aprire i nostri occhi" ad un'interpretazione altra. a cura di Anna Affumicato.

L'amore corre veloce, come Giovanni e come la Maddalena che per prima arriva al sepolcro. Ma il sepolcro è vuoto, Gesù non c'è. E' un'assenza che dice un vuoto di morte ed un pieno di Vita, per gli occhi innamorati che sanno vedere.

L'amore corre veloce, come Giovanni e come la Maddalena che per prima arriva al sepolcro. Ma il sepolcro è vuoto, Gesù non c'è. E' un'assenza che dice un vuoto di morte ed un pieno di Vita, per gli occhi innamorati che sanno vedere.

I drammatici eventi finali della vita di Gesù mostrano con quale intensità e consapevolezza lui abbia vissuto tutta la vita, resistendo alla tentazione di "scendere dalla croce" e di rinnegare la scelta di amare fino in fondo.

I drammatici eventi finali della vita di Gesù mostrano con quale intensità e consapevolezza lui abbia vissuto tutta la vita, resistendo alla tentazione di "scendere dalla croce" e di rinnegare la scelta di amare fino in fondo.

Il vero miracolo di Gesù non è il ritorno in vita di Lazzaro, ma come l'amore maturo possa liberare il cuore umano da schiavitù e legami che "uccidono", cancellando il volto del fratello.